La metto giù nel modo più semplice possibile: va rimodulata la disposizione dei pressostati perché alcuni confliggono dando origine a dei falsi positivi, con una parte dell'impianto che tra sirene ed allarmi pare un'operazione congiunta di Polizia, Carabinieri, Vigili del Fuoco, Croce Rossa e Protezione Civile. Per dirla in endecasillabi sciolti, gli ingegneri se ne sciacquano i coglioni, la questione è tutta in capo a noi tecnici. Un miserabile coglione senza consultare nessuno durante un turno, anziché fare il suo lavoro (ma questa è un'altra storia, e indovinate chi era il tecnico del turno successivo, indovinate, £$%&^"=/?"£$?!=?=?§=/&), prende l'anima di Giovanni Muciaccia, dell'allegro chirurgo e di Barbara Gulienetti, inizia a scambiare tutti i pressostati e li monta, come dire, completamente a cazzo. Non solo: toglie quelli che nel progetto sono noti come "milestone" perché, ci spiegherà in seguito, "erano quelli che suonavano sempre". Ora, io adesso vorrei calmarmi e per cui prima di proseguire mi faccio un panino con farina di benzodiazepine. Dannato coglione, se il pressostato si chiama "milestone" un motivo ci sarà. Ora, ammettiamo anche che il tuo inglese sia quello che sia e cioè quella porcheria che parli, ma "Eight MILE" non l'hai mai visto? Non hai mai ascoltato un pezzo dei Rolling STONEs?
Briefing - "riunione" in questa Milano sul Golfo non fa immagine - in cui TUTTI (compresa gente per cui derogo al "Bisogna combattere senza odiare..." perché ho come unico sogno quello di fargli vedere le margherite dalla parte delle radici) sapevano che la coglionata era stata fatta dal coglione ma nessuno parlava. Al che, salutato come un delegato comunista che fa una critica a Stalin durante un congresso del PCUS, prendo la parola e gli dico: "Giacomo, incrociando i turni, puoi averlo fatto solo tu" - "Eh" - "E peraltro adesso mi spiego perché quel giorno non venivo ad una coi dati della 2A" - "Sìsì, sono stato io" - "Comunque non siamo qui a processare nessuno, veniamoci incontro e vediamo di risolvere la situazione". Questo miserabile coglione, probabilmente sorpreso dal fatto che la questione si fosse chiusa in così poco tempo senza spargimenti di sangue, e vi posso garantire che coll'odio e il disprezzo che serpeggia trattasi di risultato mirabolante, cala l'asso di spade: "Ehhhhhhh, l'ho fatto io perché qui se no non fa mai niente nessuno. E non solo: se qualcuno fa qualcosa, viene pure criticato, come state facendo con me adesso", tutto questo alzando progressivamente il tono della voce. "Ma no, guarda, nessuno ti sta criticando" - dentro di me sognavo che irrompesse un elefante, lo prendesse con la proboscide e lo sparasse su Plutone. Doveva rimanere vivo per tutto il viaggio e poi morire atterrando di faccia - "però tu capisci che se lo avessimo saputo tutti non saremmo diventati matti per giorni. Ma comunque non è un problema, ora lo sappiamo, ci mettiamo d'accordo un attimo, mettiamo giù una rivisitazione di massima e poi magari già domani cambiamo la disposizione. Vengo qui io, faccio anche due ore di straordinari, lo sai che non è un problema" - "Eh no, è che qui se uno prova a dare una mano, viene trattato così, come state facendo con me adesso. Lasciata così sarebbe andato tutto in malora" - "Ma dai, non esagerare. Guarda, non è vero, la riunione si sarebbe dovuta tenere nel giro di qualche giorno, lo sapevi" - "Qui si fa un gran parlare ma poi non si decide mai niente" - "Vabbé". A quel punto finisce il briefing ed inizia il mercato: 18 persone con gruppetti di 2-3 persone a parlare tra loro. E a me 'sta cosa fa enormemente girare i coglioni. Un giramento di coglioni che si aggiungeva a quello precedente. Risultato: i pressostati sono tuttora disposti così e chissà per quanto lo rimarranno.
Le aree dell'impianto che fanno riferimento all'area di preraffreddamento e raffreddamento hanno bisogno nei mesi più caldi (maggio, giugno, luglio, agosto) di una manutenzione ordinaria ulteriore. L'anno scorso, ma i tecnici con più anzianità mi hanno detto che è sempre stato così, i tecnici più ansiosi zaccagnavano i maroni per farla anche ad aprile (media del mese: 33°C). Decidiamo di fare un sondaggio: tutti dicono no, compresa la fazione - perché siamo a questi livelli, amici miei, ci sono le fazioni - ansiosa. Il secondo punto all'ordine del giorno prevedeva come rapportarsi alla manutenzione ordinaria nei prossimi quattro mesi. "Alt, prima di parlare di COME" - il COME è stato sottolineato con un improvviso aumento del tono della voce - "chiediamoci PERCHE'" - il PERCHE' è stato sottolineato con un improvviso aumento del tono della voce - "non è stato fatta la manutenzione ad aprile". Io non riesco a stare zitto, non ce la faccio. "Bruno ma se nel sondaggio hai votato pure tu "NO"... dai su, ma cos'è, uno scherzo?" - "Io non ho votato NO al sondaggio, ho votato NO alla richiesta di referendum" - REFERENDUM, amici miei - "perché la decisione non andava presa a maggioranza! Andava messa in atto, senza chiedere permessi". Qui ho proprio visto nero. Nel senso che come quando ci si ubriacava (bei tempi, altro che referendum) ho dovuto farmi raccontare dal grande Mattia cos'è successo dopo. "Hai fatto una faccia indescrivibile girandoti verso di me, come a dire: "Ma dove cazzo sono capitato?" e poi hai detto "No, vabbé, io non parlo più. Ma che senso ha parlare?". Ed in effetti...
Il peggio, se esiste un solo peggio, in tutto questo è che su 18 persone, in 12 hanno paura di parlare e per cui alla fine ti danno ragione in privato ma non prendono parola in pubblico se non per accodarsi e che quelli che prendono la parola sono coglioni come quelli di cui sopra. Lavoro con questa gente qui otto ore al giorno quando non sono dieci o dodici, cinque giorni alla settimana quando non sono sei, duecentrotrenta giorni all'anno. Le loro cazzate, negligenze, malattie mentali diventano le mie. Adesso qualcunO e qualcunA capisce perché tre mesi fa ho scapocciato.