giovedì 27 marzo 2014

Si paaaaaaarte!



Tra cinque ore, finalmente, faccio come Baglioni e me ne vado due settimane in USA. Tre giorni a NY poi si va in auto verso Dallas. Volo interno per Chicago, tre giorni nella Windy City e ritorno nel Sultanato. In mezzo tanto basket, l'incommensurabile gioia di fare un (altro) viaggio coi miei amicici, forse una carrambata con Ashley nella città dell'omonima serie televisiva.

P.S.
Ashley per chi non lo sapesse è la figlia della famiglia che mi ospitò a Denver quando Donna Elena decise che DOVEVO imparare l'inglese. Avevamo 17 anni e gli ormoni a cui si poteva appoggiare una bicicletta (di ghisa). Il resto lo potete intuire. Lei vive ancora a Denver e sta valutando di farsi più di 800 miglia, 1300 km al cambio, solo per rivedermi. Che je facevo io alle donne? Niente, appunto. Vedete, cari uomini...non disperate di un iniziale due, ma che dico due? una napola, di picche. Insistere, insistere, insistere. Fino a perdere la dignità. Accusation stalking's the limit. Il karma dice che avrete (forse) la vostra rivincita undici anni dopo. Non è una prospettiva allettante? Con vostra moglie di fianco pronta a sviduzzarvi dietro le orecchie al minimo ammiccamento. Già so che le mie parole suoneranno vuote nella vostre menti sorde e grigie, del resto cosa volete saperne della vita voi che continuate a battere forte sul tasto del rispetto di sé stessi e di tutte queste belle robine da uomini dell'Ottocento. Anzi, dell'800...voi e Carlo Magno.

P.P.S.
Ovviamente al ritorno aspettatevi un post di smaronamento, in cui mi mancherà tutto, predirrò il mio suicidio di lì a tre giorni, eccetera eccetera. Ciclotimia non una moda ma uno stile di vita!

venerdì 14 marzo 2014

Daje



Siccome "ne so" (Harley cit.) e lavoro nonostante debba essere a casa mi rifaccio, per qualche minuto, sul padronato delle otto ore di sole che oggi mi sta rubando.

1. Quale odore ti ricorda l'infanzia

Casa dei nonni. Quell'odore di caldo artificiale mescolato al vuoto di una casa senza ormai più vita che solo le case dei vecchi hanno.

2. Se dovessi descriverti attraverso un quadro, quale opera sceglieresti e perché?

Più che un quadro, prefirei una fotografia. "Pranzo in cima al grattacielo" di Charles Clyde Ebbets. Sempre in bilico, sempre sul filo, coll'unica sicurezza delle proprie capacità e colla forza che mi danno i miei compagni di vita.

3. Sole o pioggia

Sole, ma di "filosofico" non c'è niente. Qui quando piove si gira in canoa, quindi tutta la vita sole. Magari senza caldo umido, ecco. Il tempo per far della filosofia o giocare al piccolo metereopatico ce l'avrò al ritorno in Europa.

4. Una persona che ti sprona o ti ha spronato ad essere un essere umano migliore?

Nessuno. O almeno...se qualcuno l'ha fatto, non me ne sono accorto. Quindi magari tutti quelli che mi sono stati vicini sempre e comunque ma sono pochi: i miei, mia moglie, la Kikka, Benita nel suo ottovolante emotivo e pochi altri qua e là. Però l'unico essere vivente che mi ha cambiato la vita dall'oggi al domani non è umano ma è quella palla di pelo, pulci e zecche che mi ha fatto imparare il senso di responsabilità assoluto nei confronti di un altro essere vivente altrimenti incapace di badare a sé stesso.

5. Il film che ti ha inquietato o segnato a vita?

Un film di merda, di un Dario Argento in fase ultracalante, che si chiama "Non ho sonno". Oh, avevo già 15 anni ma minchia che strizza. E con "Suspiria", sempre del grande Dario, ci fu un inquietamento a distanza. Tipo che mi venne fuori un anno dopo, una di quelle mattine d'inverno in cui ti svegli troppo presto. Se invece la domanda è più "seria" direi senza dubbio "Quasi amici".

6. Hai un incubo ricorrente?

Il crash di qualche parte hardware del notebook quando sono in trasferta. Non c'è un cazzo da ridere. Lo sogno almeno 3-5 volte durante ogni trasferta e ogni volta mi sveglio e lo tocco (il notebook).

7. Il posto che ti fa sentire un puntino immerso nell'infinito?

Alle falde di un monte qualsiasi. Dal Monte Orfano al Bianco.

8. Hai delle cicatrici?

Daje. Sopracciglio destro, labbro, mento, mignolo sinistro, pollice sinistro, tibia destra, caviglia destra. Però annovero anche due denti rotti (due volte), frattura composta del setto nasale, tre costole incrinate, molteplici distorsioni alle caviglie. "Tutti gli altri peccati che non ricordo o non conosco".

9. Un oggetto di cui non potresti fare a meno?

Mia moglie, ahahahah. No dai, l'MP3.

10. Il libro che ha cambiato la tua visione del mondo?

"Bilal. Viaggiare, lavorare, morire da clandestini"

lunedì 10 marzo 2014

Inconsapevole



E alla fine, dopo un mese di affiancamento, ha superato il test. Lui è assunto a tempo indeterminato e io mi piglio il guiderdone. Ieri ero un po' in ansia, sempre per quanto lo possa essere io, anche perché gli ultimi due me li avevano stroncati. E invece quest'essere che a guardarlo in faccia ti chiedi come abbia potuto oltrepassare la soglia dei vent'anni senza finire in una striscia di Bunny Suicides (nel suo caso: Unconscious Bunny Suicide) l'ha superato.
Ieri poco prima di entrare in sala macchine, mentre gli ripetevo quello che doveva fare ("Se...allora...altrimenti" - "Ti spiego un trucchetto per verificare subito quando..." - "Se s'accende la spia rossa ed è impostato sulle cinghie, basta che tu..."), mi guardava con quegli occhi acquosi che ormai ho imparato a riconoscere, perché lui guarda te ma vede oltre. Molto oltre, troppo oltre, talmente oltre che m'ha chiesto:
"Io capisco Miss Mondo, ma Miss Universo che senso ha? Non ne sappiamo troppo poco dell'universo per spingerci in queste considerazioni?"
"..."
"Con tutto il rispetto, eh. Ho capito che mi stai dicendo delle cose molto importanti. Veramente, eh!"
"..."
"No, dico..."
"Mattia, diodundio, tra dieci minuti decideranno se sistemarti per la vita e tu pensi a queste cazzate?"
"Hai ragione, scusa"

Ma mi sa che aveva ragione lui.