domenica 24 marzo 2013

Nell'antica Persia non c'era più nessuno


E invece una connessione, ancorché insciallah (va e viene, a volte è una scheggia, altre lentissima, a volte si possono visitare solo siti arabi, altre è possibile usare il barba-trucco), c'è. Ieri sera ho rischiato di essere bussato da degli ingegneri iraniani (mai parlare di Israele in questi luoghi, mai!), per il resto le condizioni materiali sono addirittura migliori di quelle capitoline.

P.S.
Quanto pogare su quel pezzo.

giovedì 21 marzo 2013

Au revoir

Ad ore parto per lo Stretto di Hormuz, poi Salalah. Starò via un mesetto abbondante. Ho una chiavetta, ma la userò per la morosa. Se riesco a trovare una connessione (dubito), scriverò. Altrimenti ci vediamo ad inizio maggio. Saluti e baci.

giovedì 14 marzo 2013

Lloret de Mar - Decimo cerchio, quarto girone, undicesima bolgia

Su richiesta di Harley...

Alcol

- Ricordo Tequila Bum Bum a 80 centesimi a shottino.

- Alle volte però facevano delle offerte a 60 centesimi.

- Bisogna sempre stare attenti a dove si mettono i piedi, perché le pozze di qualsiasi liquido umano sono ovunque. E bisogna stare doppiamente attenti perché c'è il rischio di incappare in qualche produttore di quel liquido riverso a terra è altrettanto alto.

Droghe

- Le droghe leggere manca poco che te le vendano con lo scontrino.

- Per la prima volta scoprii perché alcuni prendevano la bamba prima di fare ginnastica. Cioèèè...io sapevo che era vasocostrittrice e quindi...quanto spreco, speriamo almeno fosse gesso.

- Se avessero un minimo di senso del business dovrebbero aprire dei centri di chirurgia maxillo-facciale a ritmo di sette al giorno, con tutta la gente che smascella fuori dalle disco.

Risse

- La Guardia Civil, i nostri Carabinieri, accetta sportivamente le risse che avvengono all'incirca ogni cinquanta metri.

- Quando poi le risse escono dai binari fisiologici della mezza dozzina di componenti per ciascuna fazione, arrivano i Mossos d'Esquadra, i membri della polizia autonoma catalana. Al confronto quelli del 2° Reparto mobile di Padova, la vecchia Celere, sono dei frillini. Saltano giù dalla camionetta, vestiti come per andare in guerra, e iniziano a manganellare. In quel caso "chi tuca, taca" oppure "a chi tocca nun se 'ngrugna". Mai visti tanti nasi rompersi in così pochi secondi.

- A quanto pare era proibito bere per strada. Fa molto ridere ma era così, ovviamente il divieto era costantemente disatteso. Poi però non era raro che se incontravi uno della GC questi ti tirasse un calcio, uno spintone, una manata per fartela buttare per terra. FdO dalla parte della gente.

- I francesi cercavano sempre e comunque per andare a manate cogli italiani, che non aspettavano altro. Io 'sta roba non la capirò mai. Ma non le manate, per carità, la "rivalità"...ma perché? Ma soprattutto ma peeerché?

- I negozianti sono contrari alla violenza. Infatti come souvenir vendono armi ad aria compressa, mazze da baseball e...coltelli!

Sesso

- Non è raro, di notte, fare una passeggiata sulla spiaggia e trovarsi circondati da coppie, che coprono tutti i colori dell'arcobaleno, che si danno all'amore libero e spensierato.

- Lì per la prima volta ebbi un incontro ravvicinato del terzo tipo con un travestito o magari anche di più, non ricordo se aveva già montato le tette. Mi toccò il culo in disco. Mi girai entusiasta, ma bastò una rapida occhiata affinché il mio entusiasmo svanisse. Con lui/lei ebbi una delle conversazione più lunghe di quelle due settimane: "Guarda, non sono della partita" - "Oh, scusa, sai...io debbo provarci un po' con tutti, per trovarne uno. Poi ho capito che eravate italiani e allora..." - "Ok, tranquilla"

- Non era problema nostro in quanto siamo andati al mare due volte in due settimane ma se volete vi dico il contenuto del mare in un giorno medio. Però prima dovete assicurarmi che state leggendo questo post lontano dai pasti.

- Per andare in bianco bisogna aver fatto delle scommesse prima di partire.

- Le francesi prima di andare cogli italiani volevano delle dichiarazioni giurate, due marche da bollo e una fototessera.

Bravate

- Il balcone è al centro di tutto. Oltre a chi passa da un balcone all'altro cercando camere di sole ragazze (molto di queste, soprattutto se della stessa nazionalità, aprono senza problemi), c'è l'intelligente pratica anglo-spagnola del balconing, ossia usare come piattaforma il balcone della camera per buttarsi in piscina. Due-tre morti ad ogni estate solo a Lloret.

- Ogni tanto sulle strade laterali passano delle auto, quasi tutte di residenti. Uno dei passatempi preferiti dei sudditi di Sua Maestà era lanciarsi sopra il cofano motore mentre queste procedevano a passo d'uomo. Se questa intelligente manovra veniva fatta davanti ai MdE, tutto il male che non ti eri fatto durante il volo, te lo facevi nei dieci secondi successivi all'atterraggio.

- Un inglese di fianco a me ordinò tre shottini di assenzio, li bevve uno in fila all'altro e svenne. La barista chiamò l'ambulanza che arrivò nel giro di cinque minuti e senza neanche fare domande lo caricò sull'autolettiga. Così, come se fosse una cosa normale.

Varie ed eventuali

- Venivo dai 14 gradi dell'aria condizionata del Colorado dell'estate prima, dove almeno c'erano 30 gradi e l'escursione termica era accettabile (accettabile per un popolo che ha come piatto nazionale il tacchino farcito, intendiamoci). Qui invece i gradi sono 40 e l'aria condizionata è a 10. Ci sono punti delle disco dove viene sparato fuori il getto che, giuro, ci puoi ballare solo con una felpa. Ad agosto.

- Nei ristoranti quando capiscono che sei italiano, contano le posate ad ogni giro. A me frega zero, altri della mia compagnia andarono ad un passo dal fare a manate (anche) coi camerieri. Abbiamo provato a spacciarci per sammarinesi. Non ha funzionato.

- I PR sono divisi per nazionalità. Quegli italiani, lo so che troverete le mie parole incredibili, hanno come unico punto irrinunciabile del loro mansionario quello di inchiappettare i connazionali. In tutti i modi possibili ed immaginabili. Veramente, potrebbero tenere dei corsi universitari.

Insomma, la classica vacanza per guardarsi dentro e stare un po' da soli con sé stessi. Sai Baba era solito frequentare Lloret. Claire se ho dimenticato qualcosa, integra.

P.S.
Poi ci sarebbe il capitolo "Italiano a Lloret" o in generale in qualsiasi destinazione turistica, ma è tema già abbondantemente dibattuto, anche dai cine-panettoni. Da parte mia debbo dire che tanto siamo trattati da imbecilli e tamarri nei posti turistici tanto siamo visti come delle semi-divinità nei posti da viaggiatori. In Ecuador a momenti piangevano quando gli dicevo che ero italiano, in Transilvania dire che ero italiano era un passepartout per ogni evenienza, a Tarlabasi (quartiere ultra-popolare di Istanbul) mi dissero che se volevo restare lì la notte ero il benvenuto nel letto del figlio maggiore, che avrebbe dormito per terra.

martedì 12 marzo 2013

L'alfabeto di Filippo

Citazioni, idoli, affetti, aspirazioni, manie, miti, contraddizioni di uno "stuntman per cartoni animati" (cit.)

A come Amici

Quelli del bar, quelli con cui uscivo la sera, quelli dell'Associazione. Tutti, a loro modo. Le briscole, le interminabili riunioni in piazza per decidere dove andare, il giro dei locali, le grigliate, l'occhiolino del carpentiere moldavo coi baffetti da sparviero, l'"Andiamo a casa di Filippo", l'ignoranza. Tutto.

B come BasketConnection

La vostra, la mia, la nostra community. Ne cito qualcuno così gli altri possono incazzarsi e odiarmi molto: Stiv, GaborZ, Jakoooo, Lulla, hog, Dave, rici, kenco, Cresi, Pozz, Alex, Rod, CondorZ, maistros, ste, Alcool, BW, Baldo, hifly, zuna, hard, namberZ, Walker. No, Allen no.

C come Cantucky

I mobili, il pizzo, i cimiteri del primo novembre come l'Orto Botanico, le luminarie di Natale come Las Vegas e soprattutto il basket. Ovunque. Dai campetti fuori dal Pianella alla Gazzetta che si legge dall'ultima pagina.

D come Dieta

No glutine, no lattosio, no solanacee, no carne rossa. Due pasti liberi a settimana. Carne bianca due volte ogni otto giorni. Salmone, mandorle, cicoria. Zenzero ovunque. E molto, molto altro.

E come Emma (Watson)

L'irrealizzabile amore della vita mia.

F come Fumo

Ho fumato la prima sigaretta a dodici anni. A quattordici le nascondevo nel cespuglio fuori da casa, avvolte in un quadratino di cerata per timore che, piovendo, si bagnassero. Rothmans Blu: anche da cinno avevo un certo gusto. Ho smesso e ripreso infinite volte, perché fondamentalmente mi piace. Oggi un pacchetto mi dura due settimane, a volte tre. Preferirei tagliarmi le palle che fumare l'ovale.

G come Genitori

Due persone più diverse non potevano esserci. Una è ansiosa anche per andare a pagare un bollettino in posta, l'altro se cade il mondo si sposta il giusto per non prenderlo in testa. Una mi disse che lo scooter non me l'avrebbe mai comprato, l'altro annuiva facendomi l'occhiolino. Una urla anche quando sussurra, l'altro l'ho sentito urlare due volte in via mia (ed in entrambi i casi ho riso molto). Eppure quanto vorrei che tra trent'anni il rapporto tra me e la Zorza fosse come il loro.

H come Hey Ho! Let's Go: The Anthology

Era l'estate tra terza media e prima superiore. La prima volta che andavamo a Milano da soli. Eravamo molto punk. E molto punkianamente lo rubai. Il viaggio di ritorno in metropolitana fu un mix tra l'essere ormai diventato definitivamente punk, l'ammirazione degli amici e il braccio violento della legge che sentivo incombere su di me ad ogni fermata. Sarà tutto in prescrizione ma meglio non dare coordinate, anche perché chi frequenta la capitale morale avrebbe già dovuto capire. Sì, è proprio quel Vento cantato da Renato Zero. Quello è stato il MIO CD. Le 58 canzoni e quelle 80 pagine di booklet le ho consumate come un figiciotto anni Cinquanta con "Il Capitale". H però, in questi giorni, è anche Harley: non voglio sprecare parole inutili, specialmente nei confronti di un'artista della parola, e non voglio farla più tragica di quello che già è. Prendo in prestito quelle di Angelo, che ho trovato bellissime nelle loro asciuttezza. "Se pensarti può servire, io lo farò". Sono cinque giorni che lo faccio. Un abbraccio.
Se pensarti può servire, io lo farò
I come Idraulico

"Se si escludono istanti prodigiosi e singoli che il destino ci può donare, l'amare il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la migliore approssimazione concreta alla felicità sulla terra: ma questa è una verità che non molti conoscono" (Primo Levi, La chiave a stella). Un mestiere che non ho scelto, fatto più per necessità (di uscire as soon as possible da casa) che per scelta, ma che ho molto amato, che mi faceva alzare la mattina col sorriso sulle labbra, che magari un giorno tornerò a fare. Chissà...

L come Lloret de Mar

La prima vacanza all'estero da solo, ideata e organizzata da me, da noi. Sì, ero già stato a Jesolo nel 2002 e a Denver l'anno prima ma ero in Italia nel primo caso e nel secondo era stata un'idea di mammà, interamente organizzata da ESL: Lloret è stata tutta un'altra cosa. Diciotto anni e il mondo in mano. Spiego per chi non lo sapesse: Lloret è una sorta di Riviera Romagnola compressa e, nello stesso tempo, al cubo, non cinematograficamente consacrata da quel capolavoro di "Rimini, Rimini". Anzi, in realtà è molto peggio. Un mare che definire orinatoio è fargli un complimento, spiagge di raccapricciante bruttezza, di giorno un normalissimo paesino di mare, di notte un girone infernale. Diciamo che è tutto "facile": alcol, sesso, droga, risse, bravate. Tutte robe che adesso, vecchio merdo, non farei neanche se mi pagassero, ma che allora erano l'eden, inutile nascondersi dietro un dito. Vabbé, basta polpettone sociologico. Una sera punto una fanciulla: tra me, lei e l'amore che stava scoccando si frappone una montagna nederlandese, una roba tipo 1,95 per 120 chili, che non faceva da custodia solo a me ma anche alla mia eventuale replica. Io, ovviamente sobrissimo, cerco di far valere fisicamente le mie ragioni, la cosa fa molto ridere lui ma incazzare il buttafuori che, non aspettando altro, mi scaraventa fuori dalla disco, alla camallo del porto coi sacchi di farina. I miei amici non avendo visto la scena, e non vedendomi più, vengono a cercarmi. Sono fuori dalla porta della disco e voglio aspettare il bestio per dargli una lezione. Vabbé, alcuni vanno a casa, altri cambiano discoteca e mi lasciano lì solo con uno, a farmi da balia (questo per farvi capire quanto ero sobrio). Ad un certo punto la montagna esce, io punto il dito: "E' lui" e parto. L'amico mi prende per il colletto della polo, tipo gancio per caricare i container sulle navi. "E' lui quale, quello?" - "Sì". Mi prende sottobraccio tipo Corriere della Sera: "Tu sei completamente scemo, ma scemo. Scemo. Scemo forte" e mi porta in hotel. Così, come il Corsera alla domenica mattina.

M come Mattei, Montanelli, Mullah Omar

Tre uomini che più diversi non si può, che conoscendosi si sono detestati o si sarebbero detestati. Tre uomini che hanno fatto molto e sbagliato altrettanto. Ma tre Uomini, che hanno sempre combattuto in prima linea, per un ideale, giusto o sbagliato che fosse, e che l'hanno fatto disinteressatamente, rimettendoci tanto, non rinnegando nulla. Tre Uomini e basta.

N come Numero 16670

"Lei non ha capito nulla della vita, l'odio non serve a niente. Solo l'amore crea!" (Padre Maximiliano Kolbe)
Non la condivido totalmente, ma visto il contesto e le decisioni assunte in precedenza, la trovo forse una delle migliori frasi mai pronunciate da bocca umana. 

O come Ormoni

Qui la visita medica aziendale è molto accurata, non è una formalità come in Italia. E' una sorta di benefit. Alla fine c'è un consulto col medico. "Lei ha gli ormoni di un sedicenne". Ho abbozzato ma volevo abbracciarlo forte e dirgli "Amico miooo, l'avevo capito da mo".

P come Pirati

"Io sono un principe libero e ho altrettanta autorità di fare guerra al mondo intero quanto colui che ha cento navi in mare" (Samuel Bellamy)

Q come Quadrupede

Ha anche imparato a nuotare...

R come Radio

La TV non la guardo quasi per nulla. Anzi, facciamo prima a dire che, partite escluse, non la guardo per nulla. Se non per qualche talent visto in condizioni precarie, ma ormai son tutti finiti. La radio invece la adoro. In Italia l'ascoltavo quindici ore al giorno. Dalle 6 alle 21. Qui ad un certo punto mi mancava talmente tanto che mi son deciso a comprarmi lo smartphone. Ascolto tutto e dio solo sa quanto mi piacerebbe farla.

S come Sultanato

La mia nuova casa. Uno Stato con una sua anima e non un parco giochi come gli EAU e una sua corrente religiosa, all'interno della galassia islamica (non sono né sunniti, né sciiti, ma ibaditi), molto liberal rispetto alle altre due correnti. Mare, caldo, lavoro che mi piace. Mi sto facendo anche un bel giro di bellaggente. In generale, per ora, si sta bene.

T come Teseo Tesei

"Non si preoccupi comandante, a costo di spolettare a zero, alle 4.30 l’ostruzione salterà!". Perché gli eroi delle guerre perse non sono meno eroi degli eroi delle guerre vinte.

U come United Kingdom

Io ho pochissimi pregiudizi. Direi quasi nessuno, se si esclude quelli che ho nei confronti dei rappresentanti della bandiera con la ruota raggiata, ma quelli sono post-giudizi. Uno di questi, pur all'acqua di rose, era sui sudditi di Sua Maestà. Senza di loro, quaggiù, in questo "scatolone di sabbia", sentirei molto più la mancanza di tutto. A prescindere da qualunque sia il loro livello d'istruzione, il numero di primavere, la provenienza geografica sono fondamentalmente dei cinni di tre anni, capaci di entusiasmarsi e di deprimersi con irrisoria frequenza. E io li adoro, ogni giorno di più. E poi ho sempre ammirato chi alla sera striscia verso casa, va a letto vestito, magari si alza pure di notte per stracciare però allo scoccare dell'inizio del turno di lavoro e lì: giacca, camicia, cravatte, ventiquattrore e Blackberry. Henry Chinaski lifestyle.

V come Vinsanto

Sei bottiglie trafugate dalla sagrestia. Cinque compari. La prima sbronza della mia vita. D'altra parte era solo la Notte di Natale. Nonostante il prete fosse un amico di famiglia fummo comunque sospesi per un anno, quindi per sempre dato che ne avevamo tredici, dal chierichettamento, saltando tutta la trafila di cerimonie di congedo che ci sarebbero state da dicembre a giugno, che allora erano la "lussuria proprio". Sei anni di messe servite alle 7.30 della domenica, di attacchi di panico perché le boccettine del vino e dell'acqua non si ribaltassero, di ricordarsi al sabato notte che tua mamma non ti aveva ancora lavato la cotta, puff. Buttati nel cesso. Senza quell'amicizia probabilmente avrebbero riaperto i Tribunales e riesumato Nicolas Eymerich.

Z come Zorza

Sempre, ovunque e comunque. My first, my last, my everything. Ella.

A ripensarci potrei fare un altro alfabeto: da Musica a Calcio, da Bukowski a Religione, da Ultras a Punk, da Ibrahimovic a Fitch.

domenica 10 marzo 2013

Del vorticare delle sfere

Il rapporto che c'è tra figli e madre affascina l'uomo da millenni.

Millenni di studi, di ricerche, di teorie.

Il rapporto che c'è tra figlio e madre penso sia ancor più insondabile.

Io assomiglio molto a mio babbo: sono uno di quelli che se il mondo cade, mi sposto il giusto per non pigliarlo sulla capa, non sono permaloso, è raro che rimugini.

Fine della premessa.

Quanto riesce a farmi girare i coglioni lei, anche a 5000 km di distanza, nemmeno gli altri 6 miliardi di esseri umani messi insieme, tutti intenti a prendere a calci le mie gonadi in un moto circolare uniforme.

Sarà che essendo carne della sua carne sa come andare a toccare certe corde, peraltro con quella leggerezza tutta femminile che mi fa ulteriormente vorticare le palle.

E per stasera direi che basta così. Mi sono sfogato. Forse. Non si può neanche bere in 'sto posto. Vorrei drogarmi. Anche con dell'eroina, se necessario. Vado a mangiarmi un pezzo di fegato. Il mio.

giovedì 7 marzo 2013

And the Oscar goes to...


Regola n. 1: i premiati sono 7. Non uno di più, non uno di meno. Non sono previste menzioni d’onore.

Fatto.

Regola n. 2: i post con cui viene presentato il premio non devono contenere giustificazioni di sorta da parte del premiante riservate agli esclusi a mo’ di consolazione.

Non c'è problema. Esclusi questi sette, ho insulti per tutti.

Regola n. 3i premi vanno motivati. Non occorre una tesi di laurea. È sufficiente addurre un pretesto. I vincitori possono a loro volta assegnare il premio ad altri 7 blogger, ma non arrogarsi la paternità del banner: quella va riconosciuta a Hell di Book and Negative. L’assegnazione del premio deve rispettare le 3 semplici regole sopra esposte.

Hell di Book and Negative non so chi sia ma lo abbraccio fortissimo.


1) Claire. Ho finito gli aggettivi, le descrizioni, tutto.
2) Harley. Perché scrive come solo in Paradiso, perché la vita gli ha già tirato abbastanza palline ma lei le ha ributtate tutte aldilà della rete, perché c'ha due ovaie così, perché mi aiuta a guardare le cose da un altro punto di vista, perché accade spesso che dopo aver letto un suo post mi fermi qualche minuto a pensare.
3) Brioche. La conosco da poco, ma la ragazza ha talento, sa ridere e sapete come la penso su chi ride.
4) Clerks. Il motivo per cui ho iniziato a bloggare.
5) Lo Smilzo. Tanto prima o poi torna, lo sappiamo tutti.
6) L'Hostess. Adesso scrive molto meno, ma ricordo con nostalgia i tempi in cui portò del nastro adesivo ad Emanuele Filiberto. D'altra parte aveva chiesto uno scotch...
7) Ah sì, come si chiamava? Pulce? Ah sì, la Pulce. Uhm...non saprei proprio, diciamo perché mi ha fatto scegliere gli elastici. Ahahahah, scherssso Pulcetta. Quella che, almeno per la vita che facevo in Italia, mi assomiglia(va) di più. La vita di provincia, troppo spesso bistrattata (e no che non siamo tutti Pietro Maso o Rosa&Olindo), con i suoi aspetti raccapriccianti (raccapriccio è Harley™) e meravigliosi. Infatti è difficile che scriva esperienze o descriva emozioni che mi sono sconosciute. Mi ritrovo nelle sue parole, mi attenua la lontananza e mi fa stare bene. Sembra poco, ma è moltissimo.

Dovrei aver fatto tutto. Adesso siccome dovrei essermi accaparrato un tot di fortuna, sentirò bussare Emmina, che, sulle note dei The Calling d'annata, mi dirà "Phil, run away with my heart, run away with my hope, run away with my love. Run away with me". E io le risponderò: "No, Emma, mi dispiace...sotto sotto, sono un brav fio'"

martedì 5 marzo 2013

Amerighi senza tempo e luogo



Probabilmente uscì chiudendo dietro a se la porta verde,
Qualcuno si era alzato a preparargli in fretta un caffè d'orzo
Non so se si girò, non era il tipo d'uomo che si perde
In nostalgie da ricchi, e andò per la sua strada senza sforzo

Quand'io l'ho conosciuto, o inizio a ricordarlo, era già vecchio
O così a me sembrava, ma allora non andavo ancora a scuola
Colpiva il cranio raso e un misterioso e strano suo apparecchio
Un cinto d'ernia che sembrava una fondina per la pistola 
Ma quel mattino aveva il viso dei vent'anni senza rughe
E rabbia ed avventura e ancora vaghe idee di socialismo
Parole dure al padre e dietro tradizione di fame e fughe
E per il suo lavoro, quello che schianta e uccide: "Il fatalismo"
Ma quel mattino aveva quel sentimento nuovo per casa e madre
E per scacciarlo aveva in corpo il primo vino d'una cantina
E già sentiva in faccia l'odore d'olio e mare che fa Le Havre
E già sentiva in bocca l'odore della polvere della mina

L'America era allora, per me e i G.I. di Roosevelt, la quinta armata
L'America era Atlantide, l'America era il cuore, era il destino
L'America era Life, sorrisi e denti bianchi su patinata
L'America era il mondo sognante e misterioso di Paperino

L'America era allora per me provincia dolce, mondo di pace
Perduto un paradiso, malinconia sottile, nevrosi lenta
E Gunga-Din e Ringo, gli eroi di Casablanca e di Fort Apache
Un sogno lungo il suono continuo ed ossessivo che fa il Limentra
Non so come la vide quando la nave offrì New York vicino 
Dei grattacieli il bosco, città di feci e strade, urla, castello!
E Pavana un ricordo lasciata tra i castagni dell'Appennino
L'inglese un suono strano che lo feriva al cuore come un coltello 
E fu lavoro e sangue, e fu fatica eguale mattino e sera
Per anni da prigione, di birra e di puttane, di giorni duri,
Di negri ed irlandesi, polacchi ed italiani, nella miniera
Sudore d'antracite, in Pennsylvania, Arkansas, Texas, Missouri


Tornò come fan molti, due soldi e giovinezza ormai finita
L'America era un angolo, l'America era un'ombra, nebbia sottile
L'America era un'ernia, un gioco di quei tanti che fa la vita
E dire boss per capo, e ton per tonnellata, rifle per fucile.

Quand'io l'ho conosciuto, o inizio a ricordarlo, era già vecchio
Sprezzante con i giovani, gli scivolavo accanto senza afferrarlo
E non capivo che quell'uomo era il mio volto, era il mio specchio
Finché non verrà il tempo in faccia a tutto il mondo per rincontrarlo
Finché non verrà il tempo in faccia a tutto il mondo per rincontrarlo
Finché non verrà il tempo in faccia a tutto il mondo per rincontrarlo

Guccini è uno di quegli artisti che o ti brucia dentro oppure ti annoia. Non ci sono vie di mezzo. Perché poeta più che cantare, perché la pesantissima erre moscia dopo un po' stanca, perché i testi li devi parafrasare più che leggere. Io lo adoro. Qui mette la solita tonnellata di carne al fuoco, ma quello che m'interessa è il nodo di chi è costretto a recidere le sue radici per cercare di mettere qualcosa sotto i denti. Si aspetta un mondo e se ne trova un altro. E ripensa alle sue radici, ai suoi affetti, a quello che ha lasciato. E le parole evidenziate sono una di quelle cose che posso ascoltare 777 volte ma mi smuovono sempre dentro.

Gli passo davanti ogni sera. Dopo tre mesi abbondanti, direi che può bastare. Vengono da chissà dove, vanno chissà dove, ma posso immaginare come vivano, cosa mangino e quanto siano sfruttati. Qualcuno parla inglese, la maggior parte arabo e tutti i loro dialetti locali. In Italia a 'sta gente gli si dava una (grossa) mano tramite l'Associazione, qui è una menata per mille motivi, ad iniziare dal fatto che anch'io sono immigrato e basta uscire dal sentiero prescritto per farsi 5000 km con un singolo calcio nel deretano. Però ho finalmente convinto Abdi (mi serve un locale, per ovvi motivi) ad andare a vedere com'è la situazione e se si può, nel nostro piccolissimo, fare qualcosa. Anche solo far sì che il loro Limentra, dove spero riusciranno ad andare a morire, diventi dolce nostalgia e non doloroso ricordo. Vedremo come va...

sabato 2 marzo 2013

Slow cheetah, altrimenti...

Per Natale regalai a mio cugggino decenne un libro fotografico della National Geographic. Mi sedette sulle gambe e lo sfogliammo, mentre io gliela raccontavo, foto per foto. Io per lui sono la scienza infusa. In settimana mio babbo mi fa sapere che mia zia mi vuole parlare.

Ieri:

- Tu anche anche a 5000 km di distanza rimani un deficiente, lo sai?
- Questo devi sempre darlo per scontato, zietta. Come ho declinato la mia deficienza in questo caso specifico?
- Ieri Samuele mi ha portato a casa la verifica di scienze. Sui felini. Gli ha dato comunque dieci.
- Ma?
- Alla domanda "Perché il ghepardo non può mantenere un'elevata velocità per più di 500 metri?" ha risposto "Perché la sua temperatura corporea, fondamentale per fargli fare quello scatto, si alza velocemente, non permettendogli di tenere quella velocità" e qui la risposta sarebbe finita, se non fosse cugino di un deficiente.
- Uhm
- Perché poi ha aggiunto: "Non sono rari i casi di ghepardi andati a fuoco mentre rincorrevano una gazzella"
- Ahahahahahahahah
- Non ho avuto neanche bisogno di chiedergli chi gli aveva detto una roba del genere. L'ho capito subito. Lui ha solo confermato, circostanziando. Ai colloqui ci manderei te, ci manderei.